
Un dramma irrisolto torna a scuotere l’Italia: il caso dei fratellini Ciccio e Tore, scomparsi nel 2006 a Gravina di Puglia, è stato nuovamente al centro dell’attenzione durante la trasmissione “Le Iene”. La verità, dopo 18 anni, sembra avvicinarsi.
I corpi dei bambini furono ritrovati 17 mesi dopo la loro scomparsa, senza segni di violenza. Le indagini iniziali si concentrarono sul padre, Filippo Pappalardi, ma fu scagionato da ogni accusa. La magistratura non ha mai trovato prove contro di lui, lasciando il mistero irrisolto.
I risultati degli esami autoptici indicano che la morte sarebbe avvenuta per una caduta accidentale in un pozzo. Tuttavia, la convinzione della colpevolezza del padre persiste, alimentata da figure come Luigi Liguori, ex capo della squadra mobile di Bari, che lo ha definito “psicopatico”.
Durante la puntata, “Le Iene” hanno presentato una testimonianza inquietante. Un giovane, oggi adulto, ha rivelato di aver assistito a un episodio mai raccontato prima. Era con un gruppo di ragazzi quando uno di loro, visibilmente ubriaco, ha espresso un profondo rimorso per non aver aiutato i bambini quella sera.
“Mi sento terribilmente in colpa”, ha ripetuto il giovane, aggiungendo un ulteriore strato di mistero a un caso che continua a lasciare interrogativi senza risposta. La sua testimonianza solleva nuove domande sulla notte della scomparsa e sul destino dei due fratellini.
Nonostante il passare degli anni, l’ombra di questo tragico evento continua a gravare sulla comunità e sulla famiglia. La ricerca della verità è più urgente che mai, e il pubblico attende risposte definitive su una delle vicende più angoscianti della cronaca italiana.